chiusa 1Il Gerenzone, il Caldone, il Bione, insieme agli altri corsi minori, hanno svolto un ruolo importante nel delineare il paesaggio urbano dichiusa 4 Lecco e nel costruire un complesso sistema di attività e di relazioni sociali. Riscoprire l’acqua vuol dire capire la città;ecco perché abbiamo “dato voce” all’acqua del Caldone. Il piccolo fiume scende da Morterone e, attraversata la Val Boazza riemerge al Passo del Lupo, poco sopra un’area ancora verde dove vi e’ la chiesa di Sant’Egidio. Dall’abitato di Bonacina, zona a carattere agricolo fino alla metà dell’Ottocento, iniziamo a seguire il Caldone. Lo sfruttamento meno intensivo di questo cors d’acqua rispetto ad altri è testimoniato nel 1725 da un libretto in cui il Dott. Roncalli dimostra che l’acqua del Caldone, per la presenza di nitro e ferro, è in grado di curare problemi intestinali e di favorire la diuresi. Alla fine dell’Ottocento il muro alle nostre spalle avrebbe costeggiato il giardino, l’abitazione e la fabbrica di Cesare Mauri che, sfruttando l’energia idraulica del Caldone, produce cioccolata e confetture, oltre che specialità quali i biscottini Promessi Sposi molto apprezzati e venduti nella sua pasticceria situata nel tratto finale di via Cavour. Anche quella oggi e’ scomparsa. Il lavoro ingegneristico di canalizzazione dei torrenti lecchesi è costituito da chiuse e paratie che regolano il flusso e il deflusso dell’acqua. È molto probabile che le prime opere di deviazione del Caldone siano motivate da necessità chiusa3private legate chiusa 2alla produzione agricola oppure all’utilizzo dell’acqua quale forza motrice per le ruote dei mulini. Solo in un secondo momento la forza idraulica del Caldone muove magli, ruote idrauliche e macchine di opifici. Ciò che ancora rimane visibile di fronte a noi sull’altra sponda del torrente sono parti del sistema di canalizzazione del Caldone che alimentava la produzione dapprima di una segheria, poi della cartiera Cima. Quest’ultima, sfruttando la presenza di due dinamo e una turbina appartenute alla precedente segheria, trasferisce in questa zona centrale, vicino alla stazione ferroviaria, alcune fasi della lavorazione della carta. La fabbrica Cima si stendeva con i suoi fabbricati in una vasta area fino al Caleotto, oggi in parte occupata degli edifici della Casa don Guanella, mentre nell’edificio d’angolo che ancora oggi si affaccia su via Digione erano la sede di rappresentanze della cartiera e i magazzini.

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ENGLISH VERSION

The Gerenzone, the Caldone, the Bione, along with other smaller rivers, have played an important role in delineating the urban landscape of Lecco and in building a complex system of activities and social relationships. Rediscovering the waters means understanding the city; that’s why we ‘gave voice’ to the waters of the Caldone.

The small river comes down from Morterone and, through the Val Boazza, resurfaces at Passo del Lupo, just above a still quite green area, where there is the church of Sant’Egidio. From the village of Bonacina, an agricultural area until the mid-nineteenth century, we begin to follow the Caldone.

A book written by dott. Roncalli attests that this river has been less exploited than the others. This is due to the fact that the Caldone’s water, rich in nitro and iron, is able to treat intestinal problems and to encourage diuresis.

At the end of the 19th century the wall behind us would have run along the garden, the house and Cesare Mauri’s factory that, exploiting the hydraulic energy of the Caldone, produces chocolate and jams, as well as specialties like the popular Promessi Sposi’s cookies and sold in his bakery located at the end of Via Cavour. And that too today has closed down.

The engineering work of canalisation is made of closures and bulkheads that regulate the flow and outflow of the water. It’s very likely that the first works of deviation of the Caldone river were for private reasons related to the agricultural production or to the water’s utilisation as a driving force for the windmills’ wheels. Only later did the Caldone’s hydraulic force move hammers, hydraulic wheels and machines of mills.

In front of us us there is a bulkhead for the water’s outflow that before was channelled for the mill and then for the paper mill belonging to Cima that was situated with his buildings in a large area until the Caleotto zone, now partly occupied by the buildings of Casa Don Guanella.